martedì 14 ottobre 2008

CUTRO CORO DI NO: RIFIUTIAMO LA DISCARICA

CUTRO - In genere la sala polivalente di Cutro viene addobbata di manifesti, bandiere, cartelloni. Domenica pomeriggio, invece, a guarnire la sala c’erano sacchi di spazzatura e bambini vestiti con le buste nere dei rifiuti, per un’iniziativa che ha messo di fronte i rappresentanti delle istituzioni, le forze politiche, le associazioni, i cittadini. Tutti insieme per dire no alla discarica di Terrate Terratelle.
La coscienza cittadina e sociale si è risvegliata, vista la partecipazione all’iniziativa, e a stuzzicarla è stata l’idea di qualche giovane che ha messo in piedi un comitato, “Mi rifiuto”, mi rifiuto di accettare un’altra discarica nel crotonese, mi rifiuto di acconsentire ad un’altra discarica a pochi chilometri da Cutro.
Il comitato promotore è formato da Giuseppe Gallella, Domenico Colosimo, Francesco Barozzi, Vincenzo Belvedere, Rossella Brugnano e Maria Elena Iembo. Ma le adesioni sono aperte a tutti i cittadini che vogliono dire no alla discarica.
Il dibattito, moderato da Francesco Barozzi, è stato aperto dal presidente del comitato Giuseppe Gallella, che ha presentato il blog (comitatomirifiuto.blogspot.com) di un comitato che è – ha detto – “un soggetto di difesa di tutti i cittadini per ottenere i buoni servizi al di fuori di sistemi speculativi o propagandistici, formato liberamente da cittadini al di fuori dalle logiche di appartenenza politica” ma anche “un organismo di pressione e di controllo affinché le scelte vitali della comunità siano condivise”.
La relazione è stata esposta da Domenico Colosimo, che si è subito tirato fuori dalla politica chiarendo che “per dare forza alla nostra battaglia diciamo pubblicamente che nessun membro del comitato si candiderà alle prossime elezioni provinciali”. Parte dallo scandalo dei rifiuti tossici, parla dei ritardi nelle indagini in Procura che “già dal ’99 aveva individuato le responsabilità”.
Cita la Repubblica e il risalto nazionale dato alla gestione delle discariche nel crotonese, suscitando “lo sdegno del resto d’Italia di sapere che in questo territorio sono il malaffare e la criminalità a fare Stato”. Pone l’accento sul segreto di Stato, istituito cinque mesi fa su informazioni, notizie, documenti e anche luoghi inerenti lo smaltimento dei rifiuti tossici.
Ma le critiche sono rivolte per tre quarti alla gestione commissariale dell’emergenza ambientale in Calabria. Colosimo cita gli sperperi denunciati dal Corriere e il prefetto che, a suo dire, “ha inchiodato tutti gli attori principali alle loro responsabilità”, tra le quali figura anche quella di “non aver fatto decollare la raccolta differenziata”.
Il sindaco di Roccabernarda, Vincenzo Pugliese, ha sottolineato che, pur ricadendo il sito nel suo territorio, il centro cittadino si trova ben più distante da Terrate Terratelle rispetto a Cutro, San Mauro, Petilia, Mesoraca, e perfino Marcedusa e Botricello. “Ma – ha ribadito – portiamo avanti questa battaglia perché il nostro territorio va difeso e non vogliamo sentire parlare di vantaggi economici”.
Per il sindaco di Cutro, Salvatore Migale, la discarica danneggia quella “economia reale” fondata sul turismo e la filiera del pane. Ha citato il decreto legislativo 152/06 secondo il quale il piano regionale dei rifiuti va approvato “sentiti i sindaci”: “Non ci hanno mai sentiti – ha incalzato – anzi, dopo il primo incontro, non ci hanno più invitati perché hanno capito che il nostro no era categorico”.
Per Migale è grave che la discarica nasca “dall’esigenza di un privato che opera all’interno dell’ufficio del commissario e che ha messo a disposizione il suo terreno”, invita la Provincia a trasformare il suo parere non favorevole in negativo assoluto e aggiunge: “Chiederemo un incontro a Loiero, non mi vorranno far credere che il commissario opera autonomamente dal presidente della Regione. Questa battaglia – ha detto con toni infervorati – noi la vinceremo”.
Secondo l’assessore provinciale all’ambiente, Claudio Liotti, “la Provincia non ha bisogno di esprimersi ulteriormente perché ha detto no a Terrate Terratelle in due consigli provinciali, ma la verità – ha aggiunto – è che la discarica può passare anche col nostro dissenso perché la funzione commissariale si sostituisce a tutte le funzioni istituzionali. Noi – ha precisato – non diciamo no alle discariche, diciamo no ai siti non idonei”.
Il capogruppo consiliare del Partito democratico, Antonio Della Rovere, ha ribadito la contrarietà del partito a quel sito, sostenendo che “Cutro ha bisogno di movimenti di coscienza libera come questo comitato”. Ha fatto appello al commissario di tenere in considerazione la legge regionale che pone il divieto di aprire nuove discariche nel crotonese e il fattore turismo, perché “il mare di Cutro è il mare di tutto il Marchesato”, rilanciando l’istituzione di un tavolo permanente con istituzioni, partiti, comitato, cittadini.
Francesco Zurlo, dei Verdi di Crotone, ha invitato a “trovare altre soluzioni in breve tempo”. L’assessore comunale all’ambiente Carletto Squillace ha annunciato che, col supporto del Wwf, inoltrerà un ricorso alla Commissione europea contro la Regione Calabria perché “è inadempiente rispetto alle prescrizioni sui siti di interesse comunitario. Non dobbiamo cedere a questi ricatti – ha detto – perché altrimenti ci porteranno una discarica, un termovalorizzatore ed anche le centrali nucleari della signora Marcegaglia”.
Giuseppe Condello ha sostenuto che ormai in Italia “si privatizzano i benefici e si socializzano i costi”, ritenendo che Crotone venga gestita come una “colonia”. Il consigliere provinciale di An, Giuseppe Frandina, ha espresso solidarietà alla battaglia criticando quella classe dirigente che è “responsabile del mancato sviluppo del territorio”.
Alessandro Giordano, presidente degli ‘Amici del Neto’, ha sostenuto la necessità di “arrivare a un piano provinciale di rifiuti dove l’allocazione delle discariche venga decisa insieme dalla democrazia e dalla scienza”.
Antonio Chiellino, del coordinamento del Pd di Cutro, ha detto: “Era opportuno che la battaglia, iniziata quando io diedi a Squillace copia del Burc con la richiesta della società Danieco, fosse condotta in maniera sinergica fin dall’inizio e in un tempo che ancora non era drastico come oggi”. Ha proposto l’istituzione di un tavolo col coinvolgimento del sindaco di Cerenzia, che aveva offerto la disponibilità di un sito nel proprio territorio comunale.
Il consigliere provinciale del Pd Pasqualino Le Rose si è detto d’accordo a fare “fronte comune” contro il rischio di un “colpo netto per lo sviluppo agricolo e turistico”. Ferdinando Muto, esponente di Forza Italia, ha criticato l’Amministrazione comunale, “fortemente assente, tranne qualche atto, per un anno e mezzo: si sta impegnando – ha detto – di fronte al fatto compiuto”, invitando anche l’assessore regionale Sulla ad intervenire per il no.
Salvatore Fiorino ha raccontato di aver perso la mamma per un tumore e di non volere altri rifiuti. Per l’assessore comunale Domenico Sestito, su questo territorio “si realizzano sempre i disegni che altrove non trovano spazio”.
Il consigliere comunale di An Tommaso Arabia ha precisato che il suo no è a Terratelle, non a tutte le discariche, e ha invitato a puntare i riflettori sulla Regione: “L’assenza di ogni consigliere regionale è un segnale”.
Mario Migliarese, docente del Polo di Cutro, ha portato la solidarietà del vescovo e ha parlato di “emergenza etica” come vero male che “inquina il nostro territorio”. A margine c’è stato anche l’intervento di Arturo Balduino, dei Comunisti italiani, che si associa alla battaglia “per respingere questo attacco grave al sistema eco-ambientale”, auspicando il coinvolgimento degli altri comuni della provincia.

di Gaetano Liperoti (tratto da Il Crotonese n°81)